E invece no, fregati.
S.Valentino mi piace.
E giù infamoni.
S.Valentino è la festa degli innamorati.
S.Valentino è stato un martire di Terni (infatti è la città degli innamorati) ma se volete tutti i dettagli andate qui
http://it.wikipedia.org/wiki/San_Valentino_(festa)
Io, invece, voglio riflettere sui demonizzatori di tale ricorrenza.
Ci sono palate di rompicoglioni che postano su Facebook, ma si faceva anche prima di FB, lamentele che riguardano l'inutilità, il consumismo, l'ipocrisia di questa festa.
Ora, io credo che nessuna ricorrenza sia inutile.
Il punto è scovare il vero spirito di ogni festività.
Certo, Natale è la festa consumistica per eccellenza, ma il vero significato non sta nell'orologio da 300 euro, ma nel fatto che chi te l'ha regalato ha pensato specificamente a te.
E tanto vale nel caso di un regalo che costi 10 euro o nulla.
E' scontato e retorico, ma è il pensiero che conta.
Nel senso che chi ti conosce profondamente sa cosa ti piacerà, e chi non ti conosce così bene si impegnerà a farti un regalo originale.
Questo è lo spirito, secondo me.
Certo, tutto questo è un inno al consumismo, ma cediamo ogni giorno al consumismo quando compriamo i biscotti del Mulino Bianco perché quelli del Conad sono meno buoni. Come no. Non li fanno mica nello stesso stabilimento, no no.
E l'ipocrisia.
Fare regali, se mossi da vero sentimento e non da avidità di ritorno, è un'esperienza bellissima.
Usi tempo ed energie per trovare il regalo giusto, la cosa che renderà felice quella particolare persona.
Se non lo fai per avere qualcosa in cambio non è ipocrita, è amore.
Ecco, S.Valentino funziona così.
Giri per negozi, cerchi il regalo giusto, l'oggetto perfetto, oppure passi ore a confezionare tu stesso quel vestito, quella compilation, quel video con le foto di voi due.
Scrivi una canzone, una poesia, dipingi un ritratto, compri 100 rose, raccogli 100 margherite nel prato dietro casa.
QUESTO è importante, non il regalo in sé, ma l'impegno.
Lamentarsi di chi festeggia, di chi si scambia frasi dolci o anche sdolcinate, di chi pubblica il suo grande amore per la propria persona, di chi riempie i ristoranti il 14 febbraio, questo sì che è ipocrita.
Perché chi rompe tanto le palle lo fa perché è frustrato, non ha una persona a cui dedicare queste attenzioni.
E non venitemi a propinare la solita solfa "io s.valentino non lo festeggio perché sono contro, non mi piace, non mi interessa".
Ma contro che?
Gente che si ama?
Che si vuole bene e coglie ANCHE questa occasione per dimostrarlo?
Ipocrita è chi lo dimostra solo il 14 e non tutto l'anno.
Ipocrita è chi VORREBBE festeggiarlo ma per tanti motivi non può.
Perché vive una relazione di merda, perché è solo, perché è incapace di gesti romantici.
Non vuoi festeggiare S.Valentino?
Cazzo, sei liberissimo di non festeggiarlo, ognuno fa come crede.
Ma non rompere le palle a chi invece lo festeggia.
Fatti i cazzi tuoi, non serve la tua opinione se devi amareggiare un giorno dedicato all'amore.
L'amore si dimostra in molti modi, è vero, quindi anche in una giornata come questa.
Se è sincero è stupendo assistere a certi spettacoli di romanticismo melenso, se invece non lo è noi non siamo nessuno per giudicare, saranno bugie loro.
Io non lo festeggio quest'anno, perché non ho nessuno con cui festeggiarlo.
Non perché "non ci credo".
Io ci credo, come credo a Babbo Natale.
Sì, quel Papa Noel che si annida dentro di noi e ci spinge a donare a chi amiamo ogni anno.
E credo in S.Valentino, mica il santo, che ci credo perché comunque è stato una persona vivente, ma il sentimento che ti spinge ad essere melenso.
Melenso, sì, ma innamorato.
Ho due amici che sono stramelensi gli altri 364 giorni, figuriamoci il 14.
E ora andate e spargete amore sui social network.
E a quelli che scrivono "che palle s.valentino" fate un regalo:
un bel vaffanculo.
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