Solo il titolo avrà scatenato reazioni tipo "sto coglione adesso che cazzo scriverà?" e altre non riportabili.
Bene, l'importante è sollevare vespai, comunque vada.
Il 27 gennaio di ogni anno, a partire dal 1945, si celebra (non "festeggia", non è una festa, ma una commemorazione, capre) la Giornata della Memoria, o Giorno della Memoria.
Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz e trovarono pochi sopravvissuti, li liberarono e chiusero definitivamente il campo.
Moltissimi altri detenuti furono portati via durante la fuga dei Nazisti qualche settimana prima, e durante questa fuga pochi sopravvissero.
In
Germania il 27 gennaio si celebra la giornata ufficiale
del ricordo delle vittime del nazionalsocialismo,
e sottolineiamo che NON TUTTI i tedeschi sono stati Nazisti, e anche
tra quelli che lo erano NON TUTTI erano dei feroci assassini
sanguinari psicopatici.
Si
deve capire che, come in Italia per il Fascismo, a volte le persone
erano costrette a partecipare al partito, per non incorrere in gravi
ripercussioni.
Poi
c'erano, naturalmente, anche i feroci assassini sanguinari
psicopatici.
Ricordiamo,
inoltre, che all'epoca la realtà dei campi di sterminio non era
conosciuta da tutti.
Tutto
ciò che noi sappiamo sui metodi, i campi, i numeri, sono
informazioni complete raccolte DOPO la caduta del Nazismo. Durante il
regime si conoscevano i campi di lavoro e di concentramento, ma non
tutti sapevano dello "sterminio industriale" che le alte
gerarchie Naziste avevano ideato (grazie a Giacomo Rossi per aver
coniato questa espressione che secondo me descrive perfettamente ciò
che è stato fatto).
Perciò
attenzione ad attribuire al calzolaio tedesco membro del partito la
responsabilità del genocidio.
Tutti
d'accordo che il Nazismo abbia fatto e faccia schifo e che tutti
quelli che si sollazzano nel ricordo di "quando c'era lui si
stava meglio" (sì, in questo caso s'intende il Fascismo ma il
concetto è lo stesso) siano dei cerebrolesi sottoevoluti di scarsa
importanza universale.
Quello su cui voglio polemizzare, per non dilungarmi troppo, è la strumentalizzazione che si fa di questa giornata commemorativa.
Non mi piace, e mai mi piacerà, ciò che è stato fatto con la questione Ebrea.
Da
un lato i negazionisti sono dei poveretti, incapaci del più semplice
ragionamento matematico.
Ah,
mi volete dire che non sono mai stati eliminati quei 6 milioni di
Ebrei più gli altri milioni di minoranze varie?
E
allora dove cazzo è finita tutta sta gente, che i parenti rimasti in
vita non li trovano?
Sicuramente
saranno su quel pianeta che ospita anche Elvis e James Dean.
Per
favore.
Dall'altro gli Ebrei odierni che vivono in Palestina, ovvero gli Israeliani.
Uno
stato creato cacciando un altro popolo da casa sua.
Ed
ecco, puntualissimo, il pensiero primario che reagisce a questa mia
affermazione:
"Ma
gli Ebrei vivevano là prima".
Vero,
ma falso.
La
stessa Bibbia riporta che gli Ebrei, gli Israeliti, hanno CONQUISTATO
la terra promessa.
Con
un notevole e assolutamente truculento spargimento di sangue, tra
l'altro.
Nella
Bibbia viene riportato più volte questo "ordine" dato da
Dio e trasmesso dai profeti, una sorta di "Legge dello
sterminio", ovvero la richiesta di Dio in persona di attaccare
per esempio i Cananei (poveracci, questi non gliene passavano una) e,
una volta uccisi i guerrieri, eliminare tutti gli altri: donne,
bambini, vecchi, addirittura il bestiame e infine dare fuoco a tutto.
Una bella grigliata all'aria aperta.
Tanto
per dire.
Perciò
questo territorio, oggi compreso tra il Libano a nord e l'Egitto a
sud, è stato tolto ad altri popoli, come è successo per migliaia di
anni nella storia in tutto il mondo.
Poi gli Ebrei si sono dispersi nei secoli, la famosa Diaspora, l'ultima volta sotto l'Impero Romano di Adriano.
A
quel punto il territorio è passato in altre mani, fino ai giorni
odierni, dove gente che viveva là beata si vede recapitare una bella
lettera da Equitalia perché, non avendo pagato il canone Rai, si
dovevano trovare un altro posto dove vivere, perché lì ci mettiamo
gli Ebrei per ripagarli del fatto che una banda di squilibrati li ha
quasi sterminati tutti.
Ora, aldilà del mio umorismo scontato e di cattivo gusto, parliamo seriamente:
nel
XX secolo vi sembra tollerabile che un qualcuno decida di punto in
bianco di sfrattare un intero popolo dalla propria terra per
installarvi uno stato nuovo di zecca formato da un altro popolo?
A
me no.
I signori Israeliani del 2014, secondo me, dovrebbero onorare questa giornata riflettendo sul loro comportamento attuale.
Trattano
i palestinesi con lo stesso disgusto con cui i Nazisti trattavano
loro circa 70 anni fa, li uccidono, li espropriano, li umiliano ogni
giorno e fanno tutto questo forti dell'appoggio internazionale.
Per
fortuna io so che ci sono Israeliani che non condividono questo modo
di fare, ma è difficile cambiare la mentalità della gente.
Questo
Giorno della Memoria celebra il ritorno alla libertà degli Ebrei e
commemora le milioni di vittime sterminate. Questa Giornata serve a
ricordare che ci sono stati periodi bui nella storia umana, periodi
in cui era difficile vivere, in cui potevi morire per la tua etnia,
periodi in cui le minoranze venivano esiliate, quando andava bene,
oppure eliminate con odio.
Questa
Giornata serve a ricordare giorni orrendi in cui persone adulte,
genitori, donne e uomini, sputavano su bambini ebrei, calciavano
donne ebree, bastonavano a morte uomini ebrei.
Giorni
in cui dovevi nasconderti in soffitta, se facevi parte del gruppo
sbagliato.
Giorni
di terrore in Germania, in Polonia, in Italia, in Armenia, in Ruanda,
in Congo, in Tibet, in Slovenia, in Bosnia, in Kosovo, in Darfur, in
Cambogia.
Giorni di terrore in cui, mentre eri a casa tua, nel tuo paese, venivano a sradicarti gli ulivi, a demolirti la casa, a ucciderti la famiglia, a deportarti altrove, per fare spazio alla loro gente.
Ah,
ma questi giorni di terrore non sono passati.
Questo
periodo buio non è mai passato.
E'
tutt'ora qui.
O
meglio, in Palestina.
Post Scriptum: io ODIO il Nazismo, detesto ciò che hanno fatto, rinnego la filosofia della selezione razziale.
Credo
che tutti nel mondo debbano avere un posto che possano chiamare
"casa", e che nessuno abbia il diritto di cacciarti da casa
tua.
Io
credo che si debba rispettare il Giorno della Memoria, ma credo anche
che molti non lo rispettino comportandosi come al tempo qualcuno si
comportò con i loro avi.
Credo
che la convivenza sia possibile.
Credo
che non sia necessario relegare e uccidere.
Credo
che Israele sbagli.
E
credo che anche i Palestinesi che tirano bombe sbaglino.
Ecco,
io credo che per commemorare la memoria dei propri avi si debba avere
un comportamento umano.
Riguardatevi
"Salvate il soldato Ryan", la scena dove Ryan chiede alla
moglie, sulle tombe dei suoi salvatori:
"Dimmi che ho condotto una buona vita.. dimmi che sono un brav'uomo."
E al Capitano Miller:
"Ho cercato di vivere la mia vita nel migliore dei modi, spero che sia bastato, spero che almeno ai suoi occhi, mi
sia
meritato quello che tutti avete fatto per me."
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